Disposizioni per il miglioramento sostanziale salute e sicurezza dei lavoratori
In questi giorni in Commissione Lavoro e Previdenza sociale si sta parlando del nuovo disegno di legge che dovrebbe riordinare il Testo Unico in materia di tutele della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel mese di luglio i senatori Maurizio Sacconi e Serenella Fucksia hanno difatti depositato il ddl in commissione.
La semplificazione prevista prevede una riduzione radicale che dovrebbe portare gli attuali 306 articoli e 51 allegati a 22 articoli e 5 allegati. Di seguito riportiamo una nota estratta dal disegno di legge:
La normativa di salute e sicurezza vigente in Italia – in larga parte contenuta nel decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modifiche e integrazioni (provvedimento conosciuto come “testo unico” di salute e sicurezza sul lavoro) – è assolutamente coerente con le pertinenti direttive comunitarie e individua elevati livelli di tutela per ogni lavoratore, pubblico e privato. Tuttavia, essa si caratterizza per la sua eccessiva complessità, legislativa e di attuazione, già bene esemplificata dal numero (ben 306, ai quali si aggiungono gli oltre 50 allegati) degli articoli del d.lgs. n. 81/2008, a sua volta neppure esaustivo rispetto alle disposizioni vigenti. Tale complessità è ancora più preoccupante ove si consideri che il “testo unico” (come già il d.lgs. n. 626/1994) non prevede alcuna “modularità” delle disposizioni applicabili alle aziende rispetto alle peculiarità dei settori e delle attività di riferimento imponendo in modo indistinto a tutti i datori di lavoro l’adozione – tendenzialmente assistita da sanzione penale – delle stesse misure di tutela, progettate avuto riguardo al modello di una impresa manifatturiera, strutturata e organizzata in modo tradizionalmente gerarchico.
Una semplificazione che sta suscitando tante perplessità nel mondo politico e istituzionale. Sull’argomento è infatti intervenuto Sebastiano Calleri, Responsabile nazionale salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Cgil. Secondo il dirigente il disegno di legge “dispone innanzitutto l’abrogazione del TU 81, per sostituirlo con un testo che propone modifiche pericolosissime non solo in merito alle responsabilità oggettive dei Datori di Lavoro (introducendo anche la ‘responsabilità’ in qualche modo esimente di lavoratori e preposti), ma attraverso un sistema del tutto diverso basato sul principio della certificazione della corretta applicazione delle norme da parte di professionisti presunti ‘terzi’ ma retribuiti dai datori di lavoro stessi”.
Intanto non ci resta che aspettare di capire cosa succederà nei prossimi giorni, in quanto la proposta attende l’esame definitivo della commissione e potrebbe essere respinta per ulteriori approfondimenti.
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